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domenica 29 aprile 2012

intervista a Del Vecchio (Corriere della Sera)

Del Vecchio

Ritengo che il passo più importante del pensiero di Del Vecchio sia in questa frase:
" ad ognuno il proprio lavoro "
Purtroppo con l'avvento della finanziarizzazione globale, è nato il miraggio del guadagno facile;dimenticando che  i proventi della produzione industriale andavano reinvestiti per accrescere competitività sulla qualità e sul costo per unità di prodotto, allo scopo di penetrare  ulteriori mercati e consolidare il proprio core business.
Così è anche per banche e assicurazioni.
Del Vecchio esprime una situazione già nota; la novità è che insieme a poche altre eccezioni, cita luoghi, nomi e cognomi.

Il contenuto in sè non è nuovo; il fenomeno risale ai primi anni '90 e ha generato nel tempo, una mostruosità che nulla ha da condividere con l'etica capitalista:
non esistono più rischi se le banche e le grandi istituzioni finanziarie private, in condizioni di fallimento, vengono salvate.(tranne la Lehman Brother's)
L'acquisto da parte di Unicredit di HVB ed i suoi 6 MLD €,tra titoli tossici e dubbie operazioni immobilari, contribuisce a salvare il sistema bancario tedesco ma non Unicredit che vedrà il proprio titolo fortemente svalutato tra le mani degli azionisti.
In contrapposizione Del Vecchio cita Andrea Guerra di Luxottica, il quale nonostante gode di ampia fiducia propone continuamente al consiglio per condividere le decisioni.
L'atteggiamento presuppone conoscenza di sé e dei propri limiti, perseguendo la condivisione delle responsabilità e della propria leadership.Esemplare !
Differenze culturali o razionalità dell'individuo? Probabilmente entrambe.
E' arrivato il tempo di tornare ad investire sulle persone, e ridare la giusta dimensione al tempo senza ansie da trimestrale.




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